Festa di San Nicola a Palazzo Adriano e Gualtieri Sicaminò

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di Claudio Paterna

’San Nicola iu ti dugnu a zappa vecchia, vui mi dati a zappa nova’.

Il cibo rituale della festa di S. Nicola sono ‘I VIRGINEDDI’ (tagliarini – pasta fatta in casa), una particolare minestra di verdura che viene promessa al santo in cambio di una grazia e preparata durante uno dei nove mercoledì solenni che precedono il 6 dicembre oppure il giorno stesso della festa.

Nove sacerdoti celebrano la messa in onore del santo, alla fine della quale vengono distribuiti a tutte le persone presenti i cosiddetti ‘panuzzi’ che sono a forma di tre palline.

La sera del giorno stesso la statua di San Nicola viene portata in processione per le vie del paese.

Festa in onore del patrono San Nicola di Bari, il 6 dicembre a Gualtieri Sicaminò (Messina).

A partire dai nove giorni che precedono la festa, si celebrano delle messe serali (un tempo si effettuavano alle 5 del mattino) le “novene”, durante le quali oltre alle preghiere si inneggiano canti e lodi conosciuti e tramandati da padre in figlio.

Nelle ultime tre sere (3, 4 e 5 dicembre) alla fine delle consacrazioni religiose, è consuetudine per i gualtieresi di qualsiasi età riunirsi in gruppi e girare per le vie del paese cantando l’inno “Viva Viva Santa Nicola” per poi bussare alle porte delle persone e chiedere loro delle offerte (… fichi e nuciddi …).

Nel giorno della festa Gualtieri si anima per la tradizionale Nocciolata nel corso della quale oltre mille chili di nocciole vengono gettate su una folla festante dai balconi prospicienti sulla Piazza Duomo.

 

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