Si torna a scuola: bambini e ragazzi dovrebbero mangiare meglio

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Bambini e adolescenti che saltano colazione e merenda, bevono troppe bevande zuccherate, assumono troppi grassi saturi, poco pesce, poche fibre e pochissima frutta secca. Un’alimentazione equilibrata è necessaria per la salute, aiuta il cervello che ha bisogno di energia per affrontare le ore di studio e contrasta obesità e sovrappeso la cui percentuale, ancora elevata, rimane preoccupante per la salute della popolazione italiana.

Gli esperti dell’Osservatorio nutrizionale Grana Padano (Ogp) in coincidenza con la ripresa degli studi scolastici hanno indagato sulle abitudini alimentari di 500 femmine e maschi in età scolare, valutando il numero dei pasti giornalieri e l’introito totale di macronutrienti quotidiani (proteine, carboidrati e lipidi) per dare dei suggerimenti alimentari in grado di migliorare lo stato nutrizionale dei bambini.

Dallo studio emerge che all’aumentare dell’età diminuisce il numero dei pasti e in particolare si passa dal 5% di bimbi che non fanno colazione nella fascia d’età sotto i 6 anni al 20% dei ragazzi tra i 14 e i 17 anni, nonostante il primo pasto della giornata sia per loro fondamentale per affrontare le ore di studio della mattinata. La diminuzione del numero dei pasti giornalieri aumenta con l’aumentare dell’età, si passa dal 4.2% dei bimbi sotto i 6 anni che fanno solo 3 pasti giornalieri al 22.1% sopra i 14 anni. Con l’aumentare degli anni si tende a perdere l’abitudine alla merenda e\o allo spuntino, presente invece al 100% nei più piccoli.

Il Prof. Claudio Maffeis, Pediatra, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Pediatria ad Indirizzo Diabetologico e Malattie del Metabolismo dell’Università di Verona e membro del Comitato Scientifico dell’Osservatorio Grana Padano, ha pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale European J Clinical Nutrition uno studio che dimostra come i bambini e i ragazzi che saltano la prima colazione, nelle ore del mattino abbiano una minore memoria visiva, capacità d’attenzione e performance cognitiva.

La prima colazione è un pasto fondamentale per tutti ed in particolare per bambini e ragazzi in età scolare – spiega Claudio Maffeis – E’ provato che saltare il primo pasto importante della giornata riduce la capacità di concentrazione e priva i ragazzi dell’energia necessaria per la mattinata. Al contrario, una colazione bilanciata è in grado di fornire l’energia e i nutrienti necessari al cervello per avere una buona attenzione ad affrontare nel migliore dei modi l’attività scolastica.”

Analizzando i macronutrienti introdotti con gli alimenti dal campione di maschi e femmine dai 6 ai 17 anni, si rileva che il 15% dell’energia totale introdotta deriva dalle proteine, il 52% dai carboidrati, e il 33% da i lipidi, apporti in media con le indicazioni dei LARN (Livelli di Assunzione Raccomandati di Nutrienti per la popolazione italiana). Se si analizza però l’apporto energetico dei carboidrati, lo studio rileva che il 20% dell’energia arriva dagli zuccheri semplici, energia che secondo i LARN non dovrebbe superare il 15%. In particolare analizzando gli alimenti “dolci” emerge che i bambini introducono tutti i giorni o biscotti o briosce confezionate, mentre i dolci al cucchiaio, budini o torte farcite due volte la settimana. I gelati sono graditi dal 64% dei bambini e ne consumano anche tre porzioni la settimana, mentre le caramelle si utilizzano di più all’aumentare degli anni passando da un consumo del 30% dei bimbi sotto i 5 anni al 47% sopra i 14 anni, chi utilizza caramelle le mangia tutti i giorni e spesso anche due al giorno. Il 55% degli adolescenti utilizza lo zucchero aggiunto con il cucchiaino alle bevande, mediamente 1 cucchiaino e mezzo al giorno.

Il dato più clamoroso, emerso dallo studio dell’Ogp, è l’abuso delle bevande zuccherate, utilizzate dal 50% degli adolescenti quotidianamente, anche durante i pasti principali dove invece la bevanda dovrebbe essere solo acqua. E se emerge che s’introducono troppi zuccheri anche per i grassi le cose non vanno meglio. A tutte le fasce d’età dai più piccoli ai 17enni s’introducono più del 10% dell’energia con gli acidi  grassi saturi (SFA) e meno del 5% con gli acidi grassi polinsaturi (PUFA): l’inverso di quanto raccomandato!
I ragazzi mangiano troppi grassi saturi di origine animale, poco pesce e non hanno l’abitudine a utilizzare frutta secca che contiene alte quantità di PUFA tra i quali gli omega 3. Il pesce è consumato dal 50-60% degli intervistati e non è consumato più di 1 volta settimana, rispetto alle dosi consigliate che sono 2-3 volte. Anche la quantità di fibra introdotta non è molta, infatti, la verdura è consumata poco dai più piccoli e mediamente non si arriva a una porzione al giorno mentre la media della frutta è tra 1 o due frutti al giorno.

Per migliorare l’alimentazione dei più piccoli, gli esperti dell’Osservatorio hanno stilato 5 consigli da seguire rigorosamente per alimentare nel modo corretto i bambini.

 

5 CONSIGLI PER I BAMBINI IN ETA’ SCOLARE

 
Colazione: è un pasto importante e non va mai saltato, si consiglia una parte di carboidrati (zuccheri complessi necessari al cervello) come pane o fette biscottate oppure cereali, meglio se integrali, con latte o yogurt. Si può utilizzare anche una piccola quantità di marmellata o miele da spalmare oppure per dolcificare le bevande.

Spuntini\merenda: preferire frutta fresca di stagione, oppure un yogurt magro anche alla frutta, in alcuni casi si possono consigliare anche spuntini salati, pane e formaggio, soprattutto se il ragazzo deve sostenere attività fisica.

Frutta e verdura: consumare 3 porzioni di frutta e 2 di verdura al giorno per assicurare vitamine, sali minerali e la giusta quantità di fibra.

Dolci: con moderazione, gelati o pasticceria una volta a settimana, limitare lo zucchero aggiunto e le bibite zuccherate, prediligere frullati o spremute, a tavola bere solo acqua.

Pesce: almeno due\tre volte a settimana, possibilmente cucinato in modo semplice, al vapore o in forno.

Frutta secca: noci, mandorle nocciole, contengono grassi Omega 3, 10-20 grammi al giorno come spuntino.

 
L’Osservatorio Grana Padano nasce nel 2004 grazie all’impegno del Consorzio Tutela Grana Padano in collaborazione con FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri) e SIMG (Società Italiana di Medicina Generale). Dall’inizio del 2005 sta fotografando gli stili alimentari della popolazione italiana con appositi questionari somministrati da Medici e Pediatri di libera scelta ai loro assistiti, ai quali nel 2007 si sono aggiunti Dietisti e altri Medici Specialisti. Dal 2015 un’equipe di Dietisti residenti in tutte le regioni d’Italia affiancano i medici del territorio offrendo nei loro ambulatori il servizio di anamnesi alimentare e sugli stili di vita, utilizzando il nuovo software online. I dati raccolti con le anamnesi, oltre che informare l’assistito, sono elaborati per dare informazioni di carattere osservazionale-epidemiologico che periodicamente sono diffusi alla società civile.

Stato dell’arte
Ha coinvolto 1.451 Medici di Medicina Generale, 673 Pediatri, 372 Dietisti che hanno somministrato 30.493 anamnesi alimentari (interviste) di cui 14.347 in età pediatrica e 16.146 adulti.

Obiettivi
Educare l’intervistato ad una corretta alimentazione e suggerire uno stile di vita quale prevenzione primaria, secondo quanto identificato dal programma “Guadagnare Salute” del Ministero della Salute.
Ottenere una stima qualitativa dell’assunzione di nutrienti e delle abitudini quali fumo e attività fisica.
Fornire al medico un pratico strumento operativo per somministrare l’anamnesi nutrizionale.
Identificare i principali errori nutrizionali e di stile di vita degli italiani e diffondere la cultura della good practice.

Metodologia
Ogni medico, pediatra, dietista e operatore sanitario, effettua l’anamnesi in un’area riservata online dove risiede il software. L’anamnesi è somministrata solo a soggetti che non soffrono d’importanti patologie ed è effettuata come una ricerca osservazionale (il medico intervista il suo assistito, o il genitore nel caso di minori) l’intervista è guidata da un questionario elettronico che raccoglie: età, sesso, peso e altezza per calcolare il BMI, la circonferenza addominale, lo svolgimento di attività fisica, il tempo trascorso in attività sedentarie (guardare la TV, utilizzare il PC, fare giochi elettronici) e l’abitudine al fumo.
La parte alimentare valuta la frequenza di assunzione settimanale o mensile dei più importanti e diffusi alimenti consumati in Italia, i dati dichiarati vengono elaborati dal software che calcola il contenuto in macronutrienti e micronutrienti e di conseguenza quanti se ne sono assunti con la dieta abituale. Il software elabora e somma i nutrienti assunti e li paragona al fabbisogno giornaliero di ogni individuo, distinto per età e sesso, per valutarne lo scostamento rispetto ai valori standard. Le eccedenze e deficienze di nutrienti significative vengono evidenziate per correggere l’errore nutrizionale emerso dall’anamnesi. Gli scostamenti dei nutrienti vengono poi riclassificati in cibi da assumere più o meno frequentemente. Oltre a ciò il software permette, solo al medico, di suggerire comportamenti personalizzati in base al quadro clinico del soggetto e produce un documento che può essere consegnato agli intervistati.

Comitato scientifico OGP

Proff.ssa Michela Barichella: Medico specializzato in scienza dell’alimentazione, Presidente di Brain and Malnutrition Association, Prof.ssa ac. Università degli Studi di Milano.

Prof. Claudio Maffeis: Medico Pediatra, Direttore Unità Operativa Complessa di Pediatria ad Indirizzo Diabetologico e Malattie del Metabolismo,  Azienda Ospedaliera Universitaria Integra di Verona,
Direttore Centro Regionale Diabetologia Pediatrica – Professore Ordinario di Pediatria, Università di Verona.

Prof. Sergio Coccheri: Medico specializzato in cardiologia e angiologia Ordinario di Malattie cardiovascolari dell’Università di Bologna.

Prof. Davide Festi: Medico specializzato in gastroenterologia, Ordinario di Gastroenterologia, Direttore della Scuola di specializzazione e Preside del corso di laurea in dietetica dell’Università di Bologna.

Prof. Alessandro Lubisco: statistico, Docente di scienze statistiche dell’Università di Bologna.


 
 
 
 

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