In mostra al Mec i cartoni (marchiati Apple) di Fringe

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Cosa hanno in comune Biancaneve e Topolino, Snoopy e Linus, Braccio di ferro e Olivia, Alice e Alfred E Neuman, mascotte della rivista umoristica statunitense Mad Magazine? Apparentemente nulla. Sono i nuovi protagonisti di ‘Cartoon iCons’, la mostra che si è inaugurata il 6 luglio al MEC museum di Palermo e che vede esporre per la prima volta in Sicilia l’artista pop sudafricano di fama internazionale Fringe. Rinomato in tutto il mondo per il suo stile singolare e riconoscibile, dopo aver esposto quattro volte alla Daville Baillie Gallery di Johannesburg, in Australia, Stati Uniti e in varie parti d’Europa (Berlino, Parigi, Londra, Milano) adesso l’estro dell’artista di cui nessuno conosce l’identità (preferisce restare anonimo) approda a Palermo. Fino al 31 ottobre in mostra 13 opere realizzate appositamente per il noto museo-ristorante palermitano, dell’architetto e imprenditore Giuseppe Forello e che afferiscono al brand di Steve Jobs. La mostra curata da Miliza Rodic, promossa da MEC Museum e sponsorizzata da Acqua Geraci mette al centro i temi che ricorrono più spesso nell’arte di Fringe: l’amore, i valori familiari e i momenti gioiosi dell’infanzia, che caratterizzano un po’ tutti i suoi lavori.

Protagonisti di questa nuova esposizione sono i personaggi preferiti dell’infanzia dell’artista che alludono al mondo della fotografia d’autore (Diane Arbus in particolare) e del cinema (Shining di Kubrick)appartengono al mondo dei cartoni animati Disney e dei fumetti in generale, e sono accomunati da riferimenti espliciti al marchio della mela morsicata più famosa al mondo. Così in un tripudio di colori troviamo Biancaneve che tiene in mano una mela non più avvelenata ma multicolor (che altro non é che il primissimo logo della Apple, quello dai colori arcobaleno per intenderci); Topolino super tecnologico con un iPhone 13 in bella mostra, Braccio di Ferro intento a scattare un selfie mentre Olivia lo strapazza di baci, Alice anch’essa con iphone alla mano, e Snoopy e Linus raffigurati varie volte in modo diverso: seduti sotto un albero di mele (un chiaro omaggio a Isaac Newton), in un’altra vestiti con abiti a festa rimandano alle gemelle Grady, così chiamate nel film di Kubrick, Shining, dove anche lì compare un omaggio al celebre scatto della Arbus, delle gemelle Wade. In un’altra tela ancora intitolata “It is” le gemelle ‘Wade-Grady’ finiscono per avere la testa di Alfred E Neuman, mascotte della rivista satirica statunitense Mad Magazine e personaggio iper conosciuto nella cultura anglosassone.

L’elemento dell’infanzia che può essere il giocattolo o il personaggio dei fumetti e dei cartoni animati, ricorre spesso nei lavori di Fringe. “In questa mostra ogni opera di Fringe ha un chiaro riferimento alla sua infanzia e ai suoi personaggi preferiti dei cartoni animati che vengono proiettati dall’artista, attraverso la sua immaginazione, nel mondo Apple. – spiega la curatrice Miliza Rodic – Fringe rappresenta i suoi personaggi apparentemente molto allegri e divertenti, ma con uno sguardo più attento si può notare una velata tristezza. Il suo intento é creare un’arte che faccia pensare e sorridere allo stesso tempo”. Nel 2020 l’artista sudafricano ha anche prodotto una serie di sculture, in edizione limitata, intitolata ‘Gutinke Meine’ che ricordano il passare del tempo nella vita di un bambino. La serie di sculture, realizzata in bronzo e poliuretano, caratterizza i momenti gioiosi dell’infanzia.

Incorporare ufficialmente un marchio come Apple nella sua neo pop arté un onore per Fringe che a tal proposito dichiara: Chiunque abbia toccato un computer di qualsiasi tipo sa cos’è la mela morsicata. Il logo non ha nulla a che fare con il mito della creazione, ha più a che fare con Isaac Newtown e la sua acrobazia con la mela quando ha definito la gravità. Questo è stato il punto di partenza per il design del logo, e la definizione di base della legge di gravitazione universale di Newtown ha molto a che fare con il sottotesto delle mie immagini: Ogni particella attrae ogni altra particella nell’universo con una forza che é direttamente proporzionale al prodotto delle loro masse e inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza”. Siamo coniglietti d’amore che, nel migliore dei casi, si attraggono con una forza direttamente proporzionale al prodotto della nostra massa. Quel peso può essere il peso del nostro intelletto, della nostra coscienza o del nostro odio. Penso che l’arte attiri persone che la pensano allo stesso modo e che amano veder rappresentato il loro pensiero. Ecco perché nella mia nuova serie ho usato la mela arcobaleno per mostrare come la vita in generale sia una serie di incontri che riguardano più la conferma delle nostre convinzioni che l’apertura a nuove possibilità. Può sembrare un pensiero un po’ critico ma dobbiamo sempre ricordare che quando Eva ha morso la mela era davvero in cerca di una nuova avventura”.

“Cartoo iCons” di Fringe

Le opere di Fringe traducono il mondo reale in una moltitudine di possibilità. I personaggi della sua infanzia sono tornati in età adulta per insegnarci nuove lezioni in contesti familiari. La nostalgia è in continua evoluzione e l’artista attraverso la sua arte impara a conoscere il suo passato, presente e futuro. Vede il mondo attraverso gli occhi dei suoi figli e cerca di creare un’arte che faccia pensare e sorridere.

In questa mostra ogni opera di Fringe ha un chiaro riferimento alla sua infanzia e ai suoi personaggi preferiti dei cartoni animati che vengono proiettati dall’artista, attraverso la sua immaginazione, nel mondo Apple. Fringe rappresenta i suoi personaggi apparentemente molto allegri e divertenti, ma con uno sguardo più attento si può notare una velata tristezza.

L’opera di Fringe di una coppia di gemelle in abiti da festa è il suo commento sull’evoluzione della propria personalità di artista nel mondo dell’arte in rapida evoluzione e rarefatto.

L’immagine è nata da una fotografia di fama mondiale delle gemelle Wade, scattata da Diane Arbus nel 1967. Poi è diventato un motivo centrale nel film horror psicologico di Stanley Kubrik “The Shining” girato nel 1980, in cui la trama narrava di un doppio omicidio di bambine che si era verificato in un hotel isolato dove lo scrittore Jack Torrence (Jack Nicholson) aveva portato la sua famiglia, al fine di potersi concentrare per la stesura di un nuovo romanzo. Le gemelle in Shining erano chiamate le Grady girls.

Da lì l’immagine è stata satirizzata insieme a Shining in Mad Magazine. In una bizzarra svolta, le gemelle Grady finiscono per avere la testa della mascotte della rivista di Alfred E Neuman. Fringe ama Neuman perchè – per l’artista è l’antieroe e il buffone per eccellenza. Fringe ha usato Neuman come sostituto dei veri supereroi, per mostrare come ogni uomo sia supereroe a pieno titolo.

Infine Fringe ha sostituito le teste delle gemelle Wade, quelle delle  Grady girls e quelle di Alfred E Neuman con la testa della sua mascotte scultpural chiamata Gutinke Meine.

Per Fringe è un onore poter incorporare ufficialmente un marchio come Apple nella sua neo pop art, si trova accanto ad altri marchi straordinari che hanno segnato le nostre vite e si riflette sull’influenza che l’immagine ha sulla nostra coscienza.  L’artista dice  “Siamo la somma totale di ciò che vediamo e di ciò che siamo indotti a comprare nelle nostre vite. L’arte può aiutarci a capire e guardare di nuovo queste cose.”

BIOGRAFIA

Fringe é lo pseudonimo dell’artista pop più famoso del Sud Africa. La sua storia é una combinazione di mostre personali di grande successo che hanno lanciato la sua arte. Il suo stile singolare è diventato identificabile come unicum dell’artista. Nato nel 1976 in Sud Africa, è migrato dalla progettazione grafica alla produzione artistica, utilizzando il branding in combinazione a immagini provocatorie per produrre sculture e pezzi multimediali unici. Passando dalla grafica commerciale al contesto della galleria pop art, dal 2017 al 2020 Fringe ha avuto tre mostre personali da tutto esaurito presso la Daville Baillie Gallery situata nel complesso artistico di Victoria Yards, nel centro di Johannesburg.

E sempre a Johannesburg nel febbraio 2022 ha tenuto la sua quarta mostra personale alla Daville Baillie Gallery di Hyde Park, dove ha mostrato opere sull’amore e la voglia di vivere.  

Il suo lavoro é stato esposto e messo all’asta in tutto il mondo: Europa (Germania, Francia, Regno Unito), Australia e Stati Uniti. Come artista con una presenza globale, Fringe é ora visibile in quattro continenti. In Italia la sua prima mostra personale è stata fatta presso il Vik a Milano nel mese di marzo e adesso, a luglio, a Palermo presso il museo MEC.

Quest’artista agile e abile sposta la sua pratica nelle aree della scultura in bronzo e della grande iconografia pop plastica, continua la sua produzione di tele ad olio, acrilico e carbone, oltre a originali, serie di stampe e installazioni.  

Fringe é rappresentato dalla Daville Baillie Gallery, Victoria Yards, 16 Viljoen Street, Lorentzville, Johannesburg. Email: info@daville.co.za Telefono: 082 412 9210 sito web: www.daville.co.za

Ingresso gratuito. Visite esclusivamente su prenotazione dal lunedì al sabato (19.30 – 22.00)

091 9891901 – +39 347 7532005  |  info@mecmuseum.it

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