No Au, il saper fare a Palermo

6 Novembre 2021 Maria Mattina Chef, CUCINA, Ristoranti 0

Di Maria Mattina

Dimenticate di essere a Palermo e abbandonate il clichè (tutto italiano!) della sequenza antipasto-primo-secondo-contorno-dolce.

Entrate nel mood di una giovane donna chef di talento con una cucina internazionale ma che parte dai prodotti e dai sapori del territorio. Unitela alla maestria del bartender e ad una serie di cocktail mixology (e non) in cui il nuovo e l’originale si incontrano.

Mescolate il tutto con la cortesia e la professionalità in sala della simpatica Valentina e avrete trovato gli ingredienti di questo nuovo locale, nato da pochi mesi in via Stabile: “No Au – tapas bar bistrot”.

Il No Au ha lo stesso significato del know how inglese, il saper fare e il voler offrire una offerta gastronomica originale che possa venire incontro alle nuove esigenze sia dei giovani che di quelli che hanno già fatto esperienze gastronomiche in giro per il mondo. Il risultato si concretizza in piccoli piatti, capolavori culinari che utilizzano sempre prodotti di altissima qualità, locali, stagionali, etici e non standardizzati.

Nato dal desiderio della chef Florinda Ciotta e del compagno bartender Danilo Marcantonio, il locale si rivolge ad un pubblico interessato e curioso, che ama una cucina raffinata ma non eccentrica, nuova ma con un occhio alla tradizione. Da gustare accompagnandola con un cocktail accattivante.

Arredamento fresco e avvolgente, attento ai particolari, in cui potrete sentirvi a vostro agio come in una qualsiasi parte del mondo, Londra, New York, Parigi. Ma se alzate gli occhi sul bancone bar potrete vedere lo skyline di Palermo con Porta Felice, Porta Nuova, La Martorana, la Cattedrale e su tutte una scimmia che volteggia, potente simbolo di buona fortuna, capace di risvegliare lo spirito allegro e giocoso del bimbetto che è in ognuno di noi.

E’ un sogno che si realizza per la chef Ciotta, seguendo una idea che porta avanti già da qualche anno, grazie alle esperienze maturate in cucine di locali di alto livello, una filosofia culinaria incentrata sui prodotti stagionali ed etici e non standardizzati.

“La mia è una cucina d’istinto, un gioco di forti contrasti e contaminazioni, frutto della formazione presso ristoranti stellati come “Metamorfosi” dello chef colombiano Roy Caceres a Roma, “Alice” di Viviana Varese a Milano e il ristorante “Fifteen London”, racconta.

Speciale menzione merita la “drink experience”. Il bar di No Au ogni giorno propone sia drink classici che alcuni dei twist più originali: “Ancho&Fire Margarita”, con tequila, ancho reyes e succo lime; “Maria La Caprese”, vodka, succo di pomodoro, salsa ponzu, salsa worchester, polvere di capperi, pepe nero e aria di mozzarella; e “Oktopushot”, skully wasabi gin, ancho reyes, succo di limone, brodo di polpo e basilico: particolarissimo quest’ultimo che ti lascia una fragranza di mare come retrogusto.

Da lunedì 8 novembre all’offerta serale si aggiungono anche le colazioni-brunch con un menu assolutamente innovativo che spazia dal dolce al salato. Tra le proposte: mini-savarin alla mandorla e cannella con crema di ricotta e arancia candita, scrambled eggs con pancetta di suino nero, scrambled eggs con salmone marinato gravlax alla barbabietola e sesamo nero e le mini Savarin all’olio evo con gel di mandarino e passion fruit.

A pranzo il locale si trasforma in un Bistrot e verranno serviti piatti della tradizione, i grandi classici, solo con ingredienti freschi di giornata quindi non è previsto un menù

Ecco alcuni dei piatti proposti nell’attuale menù.