Il “Caffè Sissi” tutto da gustare in Sicilia

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di Floriana Ruta

Qualche tempo fa parlando con la mia cara amica Merivì, diminutivo di Maria Vittoria, di origine siracusana ma che da molto tempo vive a Ragusa Ibla, raccontandomi della sua infanzia ricordava  che la sua nonna materna alla fine di ogni pasto dopo qualche minuto a tavola faceva servire il caffè con un po' di  crema di liquore e con sopra una decorazione nella tazzina di panna e cioccolato.
Per lei e le sue cuginette, il caffè era vietato e guai se avessero osato richiederlo infatti a quell'epoca l'educazione a fine pasto  imponeva che i bambini non solo non dovevano bere caffè, ne richiederlo, ne lasciare la tavola quando tutti gli altri commensali adulti erano ancora seduti, ne chiedere il permesso per farlo prima.
A volte era un vero tormento poiché le chiacchiere degli adulti si protraevano e non si poteva sfuggire alla regola.
Così la nonna Vittoria comprendendo il loro disagio guardava la domestica e diceva con austerità di preparare per le bambine il caffè Sissi che era soltanto un po' di cioccolata e un ricciolo di panna con sopra, sempre realizzata con un po' di crema al cioccolato l'iniziale del nome di ogni nipotina e di servirlo nella tazzina uguale a quella dei grandi.
E così diventava un fine pasto gradevole per tutte le cuginette che in qualche modo venivano sollevate da quelle regole rigorose.
In realtà a Siracusa nei primi anni del novecento il caffè con il liquore e la cioccolata era abbastanza in uso nelle famiglie e pare che fosse una consuetudine introdotta da famiglie che erano vicine ad ambienti austriaci.
La famiglia Politi Laudien, la più rappresentativa a quei tempi, fu un tramite eccezionale nell'introduzione dei nuovi temi mitteleuropei a Siracusa, città che ha sempre mantenuto la mentalità aperta appresa dagli antichi greci fondatori, e che si è dimostrata fertilissima nell'apprendere e fare proprie nuove culture, ha recepito sempre con un tocco di eleganza e fantasia le innovazioni.
Chissà forse il nome che la nonna Vittoria dava alla cioccolata delle nipotine non era del tutto inventato.
Ma col tempo, questo caffè liquoroso impreziosito da un ricciolo di panna, anche nelle famiglie più conservatrici, oggi non sembra essere più in uso.
Tornando a casa dopo che avevo chiacchierato con Merivì riflettevo su ciò che mi aveva raccontato e alla sua espressione felice mentre ricordava quegli episodi della sua infanzia, e così ho pensato di
riproporre questo particolare caffè a fine pasto anch'io per i miei ospiti, e chissà renderli anche un po più felici.  
In verità per chi viaggia sa bene che il caffè Sissi insieme ad una fetta di Sachertorte a Vienna è d'obbligo e che anche in diverse altre cioccolaterie delle città mitteleuropee e si gusta abitualmente e quindi non è una novità, ma ritengo che questo sottile filo, anche se palesato appena con un caffè, tra la Sicilia e l'Austria non va reciso e quindi in chiave moderna riproposto.
Così ho rielaborato una piccola ricetta, semplice ma dal risultato eccellente, che può essere preparata rapidamente  e che risulterà raffinata alla fine di un pranzo elegante.

Scegliete una bella tazzina da caffè o quella che vi piace di più e in ognuna di queste versate:

un quarto di liquore in crema,  il Baileys va benissimo,
due quarti di caffè preparato con una normale caffettiera moka
un quarto di cioccolata calda
con mezzo cucchiaino di zucchero mescolate rapidamente e aggiungete un bel ricciolo di panna.

Se volete disegnate con un po' di crema al cioccolato l'iniziale dei vostri ospiti oppure spolverate con la cannella, idea speziata che attinge nella tradizione siciliana, e servitelo a sorpresa
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