Sicilia, si punta all’identità. Grillo e Nero d’Avola solo DOC?

Francesco Ferreri Francesco Ferreri
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Per i viticoltori siciliani potrebbe essere una gran bella notizia. In questi mesi sono state lanciate le basi per proteggere le varietà autoctone più rappresentative dell’isola, elevare la qualità dei loro vini e il prezzo dell’uva all’origine.
La filiera vitivinicola dell’Igt Terre siciliane, infatti, più di 11 mila viticoltori e circa 30 mila ettari rivendicati annualmente e con una produzione nel 2015 di circa 178 milioni di bottiglie, ha proposto con un ampio consenso di modificare il disciplinare di produzione, escludendo la possibilità di produrre vini varietali Igt con Grillo e Nero D’Avola.
Questo significa che i nomi delle due varietà di vino siciliane più conosciute nel mondo, potranno essere prodotte soltanto sotto l’ombrello di una delle DOC siciliane.
“E’ un passaggio importante che in Assovini Sicilia condividiamo” dichiara il presidente della associazione Francesco Ferreri “nel 2015 la produzione imbottigliata di Igt Terre Siciliane Nero D’Avola ha superato 58 milioni di bottiglie e 11 milioni quelle di Grillo e la modifica del disciplinare della Igt interesserebbe quindi il 38% della produzione di vino Igt Terre Siciliane. L’iniziativa è volta a una maggiore tutela dei due vitigni e non potrà che portare maggiore reddito ai viticoltori siciliani”.
Da un punto di vista formale, la proposta passerà dalle verifiche della Regione Siciliana e del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali.

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