Marisa Leo è stata uccisa da chi aveva detto di amarla

Marisa Leo
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di Maria Mattina

Ancora una volta una donna perde la sua vita per colpa di un amore malato. Il suo ex, e padre di sua figlia, l’ha uccisa ieri, prima di togliersi la vita. Niente può giustificare l’ennesimo femminicidio. Come donna, sommelier, giornalista e componente del gruppo Donne del Vino voglio ricordarla con il messaggio scritto dall’associazione.

“ Ha il sorriso di chi voleva credere che la vita è bella”. Così una mia amica che non conosceva la nostra Marisa ha commentato la foto che le ho inviato dopo aver appreso della tragedia. Uccisa a fucilate dall’ex compagno. Guardando e riguardando le foto della nostra Marisa, lei con il cappellino invernale calato sugli occhi ed il suo splendido sorriso insieme alla sua adorata piccola figlia a cui dedicava ogni attimo del tempo che il lavoro le lasciava libero, lei per la campagna delle DDV “Tu non sei sola” immortalata dal click nel tenero atto in cui accarezza il suo pancione ed ancora lei insieme ad altre socie dell’associazione con cui condivideva comune passione per il vino e la cultura del vino, si resta colpiti da quel sorriso. Nonostante tutto. Già perchè la nostra Marisa era una giovane donna provata dalla vita. Aveva denunciato l’ex, padre della figlia, per stolker. Aveva circoscritto la sua giovane vita a figliagenitorilavoro con la paura che le potesse succedere qualcosa. Viveva protetta dai suoi affetti più cari e le sue giornate trascorrevano nel tran tran tra l’ufficio, responsabile marketing e comunicazione di Cantine Colomba Bianca, nell’agro di Mazara del Vallo che raggiungeva ogni giorno da Salemi, dove abitava e le cure e le attenzioni di madre. Lo aveva scelto e fortemente voluto questo lavoro che amava rinunciando alla professione di commercialista per cui aveva studiato conseguendo la laurea in Economia. Lo raccontò una volta, la prima in cui Marisa parlò in pubblico presentando la sua etichetta del cuore in occasione della Festa delle Donne del Vino, 2 marzo 2019, a Palazzo Fici a Marsala. Timida, gli occhi grandi e scuri con quella sua espressione da cerbiatta che celava una volontà di ferro, si armò di coraggio di fronte alla platea che si commosse al suo racconto. Chi era presente, ricorda l’emozione di quella giovane bella ragazza che finalmente dichiarava apertamente il suo amore per quel nettare di Bacco che le aveva schiuso nuovi orizzonti professionali in cui si buttava a capofitto, legami d’amicizia. Mai superficiali. La nostra Marisa non lo era. Aveva imparato a guardarsi dentro, a prendere consapevolezza di sé e a nutrire di Bellezza il mondo che la circondava. Ed è sempre la nostra Marisa che insieme ad un pugno di giovani socie hanno dato il via al progetto “DxD : Calici di Vita”. Ovvero Donne per le Donne, un progetto itinerante per supportare con dei lunch solidali le associazioni che nel territorio regionale si occupano della rinascita delle donne vittime di violenza. Che beffa.. ecco perchè l’assassino della nostra Marisa è ancora più paradossale. Lei fino a poche ore prima che il padre di sua figlia avesse deciso di ammazzarla, “era sul pezzo”. Stava lavorando ad un altro appuntamento di DXD Calici di vita che si sarebbe dovuto tenere ad ottobre in un ristorante di Mazara del Vallo. “Marisa l’ho sentita proprio in questi giorni, era serena come suo solito e soprattutto parlava di futuro”, così scrive una socia nella nostra chat dopo la terribile notizia. La nostra Marisa è, a dispetto della morte violenta inflitta dall’uomo che ha amato, il futuro luminoso, come il suo sguardo, di chi oggi si sente spezzata ma è pronta ancora una volta, ad alzare la testa, a rimboccarsi le maniche e a continuare la quotidiana battaglia di civiltà. Lo vogliamo fare con lo stesso sorriso di Marisa di chi “ha voglia credere che la vita è bella”. Lo dobbiamo ad Alice.

Le Donne del Vino Sicilia

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