Il Lambrusco sbarca in Sicilia: miti e riti di un vino da riscoprire

Il Lambrusco e la cucina del Sud. Presentazione da Limu a Bagheria © Francesco Vignali Photography
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Dopo le precedenti tappe a Polignano a Mare, Sorrento, Matera e Cagliari, il tour “Il Lambrusco e la cucina del Sud”, organizzato in collaborazione con il Gambero Rosso e nato come viaggio d’incontro tra le bollicine d’Emilia e i sapori mediterranei, ha fatto tappa anche a Bagheria, in provincia di Palermo, per una cena degustazione presso il ristorante Limu (1 Stella Michelin). L’evento è stata un’occasione di dialogo con la cucina dello chef Nino Ferreri, per evidenziare le diverse espressioni del Lambrusco che nel calice spaziano dal rubino brillante al rosa e che possono essere abbinate a preparazioni diverse, senza limitarsi solo al territorio emiliano.

Gli abbinamenti

Gli otto vini Lambrusco in degustazione © Francesco Vignali Photography

La serata si è svolta venerdì 3 novembre e nel corso dell’appuntamento sono stati degustati otto vini Lambrusco di tre diverse denominazioni.

Il Cantina Zucchi – “Silvia Zucchi – Metodo Classico” © Francesco Vignali Photography

Con il primo antipasto (Fior di capone) è stato servito il Cantina Zucchi – “Silvia Zucchi – Metodo Classico”. Un colore rosa corallo, minerale quanto basta e con un profumo che si apre immediato con note floreali e fruttate. Sapore fragrante e netto di rosa canina, fragola, lampone e pompelmo. Buona freschezza e sapidità, con un finale piacevole e di giusta lunghezza.

Il “Pra di Bosso” Lambrusco Reggiano Doc © Francesco Vignali Photography

Con “Il coniglio nel bosco”, secondo antipasto, sono stati apprezzati il Casali Viticultori “Pra di Bosso” Lambrusco Reggiano Doc e il Venturini Baldini “Cadelvento rosè” Lambrusco Reggiano Doc.

Il primo grande espressione del Lambrusco tradizionale, dal colore rosso rubino intenso, con note di rosa e viola, insieme a prugna, ciliegia, mirtillo, un vino vivace e dinamico, dal persistente finale fruttato.

Il Venturini Baldini “Cadelvento rosè” Lambrusco Reggiano Doc © Francesco Vignali Photography

Il secondo dal profumo suadente, fragrante e persistente, che ricorda la rosa canina e susina matura, di grande piacevolezza e abbinabilità.

Con i primi abbinato Venturini Baldini “Rubino del Cerro” Lambrusco Reggiano Doc © Francesco Vignali Photography

In abbinamento al primo piatto, “Domenica è sempre domenica”, abbiamo potuto degustare Cantina Settecani “Divino”, Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Doc e Venturini Baldini “Rubino del Cerro” Lambrusco Reggiano Doc.

Con i primi abbinato il Cantina Settecani “Divino”, Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Doc © Francesco Vignali Photography

Il primo un vino frizzante secco, dal colore rosso rubino intenso con riflessi violacei, perlage fine e persistente, con spuma vivace ed evanescente, un vino intenso con sentori di frutti di bosco, ribes e mora dal sapore frizzante, pieno e armonico. 

Il secondo si presenta al calice di un bel rosso rubino, con riflessi violacei alla vista. Il bouquet olfattivo è pulito ed estremamente fruttato, caratterizzato da ricordi netti di prugna matura e frutti di bosco. Il palato è corposo, armonico e gradevolmente sapido. Lunga la persistenza ed equilibrata la chiusura.

Cantina Zucchi “Purezza” Lambrusco di Sorbara Doc © Francesco Vignali Photography
Cantina Settecani “Vini del Re” Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Doc © Francesco Vignali Photography

Con il “Pesce in crosta” l’abbinamento prevedeva Cantina Zucchi “Purezza” Lambrusco di Sorbara Doc e Cantina Settecani “Vini del Re” Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Doc.

Il primo di un bel rosso rubino, con profumi di frutti rossi, ciliegia e fragole, con un’ottima armonia tra acidità e tannini, con una scia di sapidità che lo rende accattivante.

Il secondo di colore rosso rubino intenso con riflessi violacei, profumo fruttato intenso, di frutti di bosco maturi, di buon corpo persistente, morbido, fresco ed avvolgente.

Il “Pra di Bosso Noir” va in abbinamento con i dolci © Francesco Vignali Photography

E, dulcis in fundo, in abbinamento con i dolci il “Pra di Bosso Noir” Lambrusco Reggiano Doc di Casali Viticultori, dal colore porpora, con intensi sentori di marmellata di more, lamponi e amarene, insieme a fresche note vegetali, che al sorso rivelano persistenti sentori di frutta matura dolce anche al palato, accompagnati da fresche note vegetali e di rovo.


I produttori delle cantine presenti, insieme ai referenti del Consorzio Tutela Lambrusco, hanno mostrato ai partecipanti le principali caratteristiche di ogni etichetta sottolineando non solo i sapori e i profumi ma anche i diversi abbinamenti presentati. Dal pesce azzurro come capone e sgombro, impreziosito dai sapori mediterranei come agrumi e finocchio, al coniglio con tartufo e tortello di pasta fresca, i diversi Lambruschi sono stati abbinati con soddisfazione alle originali preparazioni dello chef Nino Ferreri.
“Anche questa tappa ha rappresentato per noi un momento significativo di incontro – spiega Giacomo Savorini, direttore del Consorzio Tutela Lambrusco – Il tour nato in collaborazione con il Gambero Rosso, ha l’obiettivo di far scoprire ed esaltare tutte le potenzialità delle bollicine Lambrusco, ancora per molti poco conosciute. Questi vini, infatti, sono capaci di abbinarsi a tantissime preparazioni diverse e in questi anni ne abbiamo esplorate diverse tipologie: dalla cucina etnica a quella Mediterranea, con ingredienti come pesce, carne e formaggi. A Palermo – prosegue – abbiamo portato tre differenti denominazioni: il Reggiano DOC, il Lambrusco di Sorbara DOC e il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOC. Un’occasione ulteriore per evidenziare come le varie espressioni delle nostre bollicine siano in grado, con la loro versatilità, di esaltare sapori anche molto diversi, come gli splendidi piatti proposti dall’aperitivo al dessert dallo chef Nino Ferreri”.

Giacomo Savorini, direttore del Consorzio Tutela Lambrusco © Francesco Vignali Photography

Il Consorzio di tutela

E’ un ente di tutela che rappresenta 70 produttori e otto denominazioni tra Modena e Reggio Emilia: Modena DOC, Lambrusco di Sorbara DOC, Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOC, Lambrusco Salamino di Santa Croce DOC, Reggiano DOC, Colli di Scandiano e di Canossa DOC, oltre a Reno DOC e Bianco di Castelfranco Emilia IGT. Un totale di circa 16.600 ettari vitati nelle due province, di cui circa 10.000 dedicati al Lambrusco, e una produzione che, nel 2022 si è attestata su oltre 40 milioni di bottiglie di Lambrusco DOC. In aggiunta a questi quantitativi, vanno considerati oltre 100 milioni di bottiglie di Lambrusco Emilia IGT, che rientrano nell’ambito di tutela del Consorzio Vini Emilia.

Il Consorzio Tutela Lambrusco nasce a gennaio 2021 dall’operazione di fusione per incorporazione dei tre precedenti enti di tutela del famoso vino emiliano, ovvero il “Consorzio Tutela del Lambrusco di Modena”, il “Consorzio per la Tutela e la Promozione dei Vini DOP Reggiano e Colli di Scandiano e Canossa” e il “Consorzio di Tutela Vini del Reno D.O.C.”.
Il Presidente è Claudio Biondi, il Vicepresidente Davide Frascari e il Direttore Giacomo Savorini.
“Quello che ha portato all’unificazione del variegato mondo del Lambrusco è stato un percorso molto lungo: ora il nostro obiettivo è portare avanti le strategie di comunicazione e i progetti di promozione più efficaci, sia a livello nazionale che internazionale, continuando ad apportare un contributo in un settore che, come tutti, ha subito i contraccolpi della pandemia”, commenta il Presidente Claudio Biondi.

Una nuova identità

Si va in sostanza in cerca di una nuova “brand identity” soprattutto in regioni come la Sicilia dove il Lambrusco è un mito ma ancora poco conosciuto nella realtà.
Il Consorzio ha creato infatti anche una nuova identità visiva, che dà ora volto all’ente in tutti i contesti nei quali è chiamato ad agire. Una “brand identity” che fonde alcuni degli elementi essenziali del territorio e del vino che rappresenta, con le tonalità di colore che il Lambrusco assume a seconda delle tante anime di quest’uva: dal rosa chiaro, al rubino, fino al porpora e a quelle che richiamano i caratteristici piccoli frutti rossi, il cui aroma è uno dei fattori più identificativi delle sue bolle. Il capolettera L, l’iniziale di Lambrusco, è poi posizionato all’interno del nuovo brand dalla forma sinusoidale. “Una forma che vuole richiamare il movimento brioso delle bollicine presenti in tutte le versioni di Lambrusco e, allo stesso tempo, ricorda quasi un sigillo, come quelli in ceralacca che chiudono le lettere e i regali più intimi e preziosi”, conclude il Presidente.
“Il Lambrusco è il vino dei colori, uno diverso dall’altro – aggiunge il Direttore del Consorzio Tutela Lambrusco Giacomo Savorini – Nel mondo è identificato come un vino rosso scuro frizzante: abbiamo l’esigenza di far comprendere che esistono tante varietà di lambrusco, con colori e sentori diversi, che possono veicolare esperienze completamente differenti e che, grazie alla loro versatilità e ampia gamma di referenze di qualità, si possono perfettamente abbinare a diverse e numerose tipologie di cucina”.
Nel 2022 è stato lanciato il nuovo sito web www.lambrusco.net: una vetrina nata per raccontare le peculiarità delle sei denominazioni del Lambrusco, tra cui le loro diverse cromaticità, con parole semplici e una veste grafica originale che esce dagli schemi.
Il Consorzio Tutela Lambrusco è inoltre presente sui principali social media:
facebook: www.facebook.com/consorziolambrusco
instagram: @consorziolambrusco

La festa a Parigi

Una delle recenti passerelle più importanti per il Lambrusco è stato un evento internazionale che il Consorzio Tutela, in collaborazione con APT Servizi Emilia-Romagna, ha organizzato il 21 giugno scorso a Parigi. In occasione del World Lambrusco Day, la giornata internazionale dedicata ai vini Lambrusco tradizionalmente festeggiata appunto il 21 giugno, si è dato il via ad un appuntamento che si ripeterà, a cadenza triennale, in diverse capitali del mondo. A Parigi è stato scelto come location il Salon Gustave Eiffel Lounge, al primo piano della Tour Eiffel per ospitare giornalisti e degustatori di settore di primo piano a livello internazionale. Ad accompagnare le bollicine rosse dell’Emilia anche un’altra eccellenza del territorio emiliano, il Parmigiano Reggiano, partner dell’appuntamento. Al centro dell’evento c’è stata una masterclass guidata dall’unico Master of Wine italiano, Gabriele Gorelli, con una selezione di vini Lambrusco accuratamente studiata: in 12 assaggi il “nuovo corso” dei vini Lambrusco. Il titolo della serata è stato infatti: “Rediscovering Lambrusco: Terroirs, Styles, Savoir-Faire”.

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