Duca di Salaparuta: al via le iniziative per i 200 anni

La presentazione delle iniziative a Palazzo Alliata
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di Maria Mattina

Quando un’azienda raggiunge i 200 anni di vita diventa anche una icona del territorio, un pezzo di storia e di cultura della regione che la ospita. E’ proprio questo il caso della cantina Duca di Salaparuta che celebra quest’anno le 200 vendemmie dalla fondazione, avvenuta nel 1824 a Casteldaccia ad opera dello spirito imprenditoriale illuminato della famiglia Alliata. E nel Palazzo Alliata Villafranca di piazza Bologni, un tempo dimora palermitana della famiglia (poi ceduto alla Curia), si è tenuto l’incontro di presentazione delle iniziative per il bicentenario che arriveranno anche a metà aprile al Vinitaly: un restyling profondo delle etichette con il logo dei 200 anni, un documentario (che sarà svelato a giugno), manifestazioni aperte al territorio tra Bagheria, Aspra e Casteldaccia. Ma soprattutto un recupero profondo della memoria e della storia imprenditoriale degli Alliata che hanno attraversato nel mondo del vino un secolo e mezzo di storia siciliana. Dall’inizio degli anni Sessanta, poi, le vicende più recenti della Cantina con il passaggio al gruppo Illva Saronno che ha dato solidità finanziaria e la possibilità dell’ingresso nella modernità (è la stessa holding che in Sicilia ha riunito sotto un’unica egida anche i brand Florio e Corvo).

Tra le altre località Bagheria sarà il cuore pulsante delle iniziative: il progetto per i 200 anni di Duca di Salaparuta ne recupera e valorizza il legame, attraverso la pittura di Renato Guttuso, la fotografia di Mimmo Pintacuda, l’arte del carretto di Emilio Murdolo: i tre artisti ai quali si è ispirato l’intero progetto di restyling delle etichette. “Celebriamo 200 vendemmie di un’impresa che ha segnato il destino enologico della Sicilia. – dichiara il Direttore Roberto Magnisi – Abbiamo deciso di abbattere i confini delle nostre Cantine per abbracciare una terra dalla forte identità comunicativa. Le bottiglie diventano vettori di arte, attraverso l’espressione di Renato Guttuso con il suo Paesaggio dell’Aspra, ma anche alcuni scatti fotografici di Mimmo Pintacuda. Per le due icone di Duca di Salaparuta, Bianca di Valguarnera e Duca Enrico, questi 200 anni diventano una cifra in oro con la firma in rosso lacca, per esaltarne la preziosità e il prestigio, – conclude Roberto Magnisi – espressione di quel desiderio di sfida che caratterizza Duca di Salaparuta sin dagli albori”.

Il Direttore Roberto Magnisi

Il primo visionario di un sogno divenuto realtà è Giuseppe Alliata Duca di Salaparuta, quando nel 1824 decide di vinificare nella sua residenza estiva, Villa Valguarnera, le uve provenienti dai suoi possedimenti di Casteldaccia, dando vita a vini identitari, già eleganti e innovativi per quell’epoca, che in un primo momento verranno condivisi nel corso di pranzi ufficiali e cerimonie della famiglia. La passione cede il passo a una sfida enoica senza precedenti, guidata da nomi illustri come Edoardo, Enrico fino a Topazia Alliata (l’artista moglie di Fosco Maraini e madre della scrittrice Dacia). Il resto è storia recente. Di generazione in generazione sono stati raggiunti i più alti standard di qualità, e non a caso oggi l’azienda rappresenta la tradizione enologica più antica dell’Isola con una gamma di prodotti sempre centrati su identità, piacevolezza ed eleganza, dal respiro internazionale.

La moderna sede della Duca di Salaparuta a Casteldaccia

Per le etichette, nel dettaglio, suggestioni e paesaggi rivestono la linea Autentici di Sicilia con le pennellate e i colori di Paesaggio dell’Aspra, opera realizzata nel 1959 dal grande artista bagherese Renato Guttuso, che nel cinquantenario dalla sua morte torna sotto i riflettori a Villa Cattolica con l’inaugurazione di un inedito allestimento all’interno del Museo a lui intitolato; una ricorrenza di valore, che vede “complici” Duca di Salaparuta e la struttura museale, in una sinergia che guarda al futuro di un patrimonio storico e artistico di livello internazionale.

Uno scorcio della bottaia della Duca di Salaparuta

L’intreccio di mondi artistici tra vita e vite lascia un segno anche nella linea Le Tenute con le fotografie di Mimmo Pintacuda che, con il suo inconfondibile bianco e nero, incide l’immaginazione, evocando il rapporto dell’uomo con una terra sincera.

L’esaltazione identitaria continua poi con Emilio Murdolo, primo pittore ad essersi espresso attraverso i carretti siciliani: è sua l’immagine del luogo in cui tutto ebbe inizio, Villa Valguarnera, raffigurata su un nuovo progetto enoico che nasce dall’amore per il Nero d’Avola e da un nome caro all’azienda, Triskelè.

Durante l’incontro a Palazzo Alliata, a raccontare l’azienda, oltre allo stesso Direttore Roberto Magnisi, sono stati Rosario Lentini, storico dell’Economia (con un interessante excursus sulla famiglia), Claudia Guarino, Global Brand Manager Wine Division, e il giornalista divulgatore Walter Speller, redattore Italia per Jancis Robinson. Poi una degustazione di sette vini guidata dall’enologo Salvatore Tomasello e da Speller.

La sala di Palazzo Alliata dedicata alla degustazione dei sette vini
Un momento della degustazione del Bianca di Valguarnera con la nuova etichetta

“Gli Alliata sono nel nostro DNA, sono le radici, sempre vive di una realtà produttiva complessa, dove cura certosina, artigianalità, esperienza che si rinnova costantemente, sono elementi distintivi del mondo Duca di Salaparuta – sottolinea ancora Roberto Magnisi – punti di un orizzonte su cui lanciamo nuove sfide. Con le celebrazioni dei 200 anni riconnettiamo noi stessi ad uno straordinario giacimento culturale e artistico che intendiamo promuovere e valorizzare”.

Presente all’incontro anche Aldino Marzorati, Ceo Illva Saronno: “Vogliamo raccontare non solo i nostri vini ma tutta la bellezza di una terra che ha ispirato grandi artisti e portare i colori della
Sicilia nel mondo. Nella nostra storia si rincorrono scelte imprenditoriali volte a cercare il nuovo, un elemento ancora vivo oggi grazie a persone che hanno dentro il fuoco della
passione per il lavoro in vigna e in cantina. Questo è però anche, e soprattutto, un momento per parlare del futuro della nostra Azienda che sarà fatto – ha annunciato – di investimenti
e di crescita, non solo in termini economici ma di valore della nostra presenza sul territorio».

Alcune delle nuove etichette ispirate a un quadro di Guttuso in cui si ritrae un paesaggio di Aspra (dietro le bottiglie la riproduzione)
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